Passa ai contenuti principali

La leggenda di Jack O' Lantern


Phot by Mansour de Toth (creative commons)
Halloween è ormai  arrivato e c’è chi si affretta a trovare la zucca perfetta da intagliare per avere la sua Jack O’ Lantern. Ci si diverte dando a questi ortaggi le facce più svariate: c’è chi si ingegna per renderle il più spaventose possibile e chi preferisce optare per una faccina più simpatica e carina.

Ma chi era questo Jack O’ Lantern?


Di nuovo mi sono messa a curiosare per scoprire qualcosa in più su questa tradizione. Ancora una volta sono finita in Irlanda e mi sono lasciata affascinare dalla leggenda che vede come protagonista un perditempo ubriacone chiamato Stingy Jack.

La storia narra che una sera di Halloween il Diavolo arrivò sulla terra per prendere l’anima di Jack. 
Gli venne concesso un ultimo desiderio prima di lasciare questa vita: Jack scelse di bere un ultimo bicchierino e così fece, ma non aveva di che pagare. Chiese al Diavolo di trasformarsi in una moneta da 6 pence così da poter pagare la sua consumazione. Il Diavolo si trasformò; Jack a quel punto lo infilò nel suo porta-monete sul quale era ricamata una croce: il Diavolo era intrappolato. Jack gli propose un accordo: lo avrebbe liberato se in cambio lui avesse posticipato la sua morte di un anno. Il Diavolo accettò e Jack lo liberò.

Passò un anno e il Diavolo tornò a reclamare l’anima di Jack. L’uomo questa volta gli propose una scommessa: il Diavolo avrebbe dovuto arrampicarsi su un albero; Jack avrebbe vinto qualora il Diavolo non fosse riuscito a scendere. Sicuro della sua vincita, il Diavolo accolse la scommessa e si arrampicò. Jack allora si affrettò a incidere una croce sulla corteccia, impedendo al Diavolo di scendere. Gli propose quindi un altro patto: Jack avrebbe cancellato la croce se il Diavolo avesse smesso di tentarlo. Contrariato per essere stato gabbato un’altra volta, il Diavolo accettò e lasciò in pace Jack.

Passò un altro anno e Jack morì. Da grande peccatore, quando bussò alla porta del Paradiso venne allontanato. Perciò pensò di andare all’Inferno, dove, però, anche il Diavolo, ancora offeso dal comportamento passato di Jack, lo scacciò, obbligandolo così a vagare nel limbo. Il Diavolo gli concesse un tizzone ardente per illuminare la strada. Jack svuotò una rapa e vi posizionò il tizzone, ricavandone una lanterna. Ed ecco come diventò Jack O’ Lantern.

Mi verrebbe da pensare che se l’è anche cercata, il caro Jack. Forse qualcuno si starà chiedendo adesso come mai qui si parla di rape e non di zucche.

L’utilizzo della zucca subentrò dopo che gli Irlandesi sbarcarono in America. Non avendo più a disposizione le rape, cominciarono a intagliare le zucche gialle, più grandi e anche più pratiche.


E adesso vado anche io a intagliare la mia bella zucca. Voi avete già la vostra?



Commenti

  1. questo racconto mi ha sempre affascinata! se non ti dispiace lo condivido sulla mia pagina facebook ;)

    RispondiElimina
  2. I am regular visitor, how are you everybody? This piece of writing posted at this web site is
    actually pleasant.

    RispondiElimina

Posta un commento

Feel free to leave a comment!
I would be glad to know your opinion! ;)
Thank you! :)

Post popolari in questo blog

Storie di umanità nei conflitti mondiali: il Museo Civico di Manduria

  Immergiamoci nella storia moderna di Manduria e scopriamo come da una guerra possono nascere storie di collaborazione tra popoli di diversa lingua e cultura. Visitiamo insieme il Museo Civico di Manduria. Ti ho parlato spesso di Manduria in questo blog: ti ho accompagnato per le strade del suo centro storico , ci siamo immersi nella sua storia alla scoperta dei Messapi , abbiamo gustato il suo vino amato nel mondo , ti ho mostrato la bellezza del suo mare e delle sue meraviglie naturali . Oggi torno a parlarti della città del vino Primitivo per guidarti in un altro luogo custode della memoria dei manduriani. Ti porto a scoprire il Museo Civico di Manduria dedicato alla Seconda Guerra Mondiale. Read in English

Le Grotte di Sileno, dove natura, archeologia e sostenibilità si incontrano

  Natura, storia, archeologia, sostenibilità.  È possibile trovarle tutte insieme in un unico posto? Pare proprio di sì e sono in Puglia, a Castellaneta, custodite nello scrigno de Le Grotte di Sileno. Immagina un posto dove riconnetterti con la natura , un luogo dove puoi conoscerla meglio e ricaricarti, circondata da ulivi secolari , vigne e reperti archeologici . Che te ne pare? Vorresti visitare un posto così? Ebbene, ti do una buona notizia: questo luogo esiste e si trova in Puglia , sull’ultimo scalone della Murgia tarantina, a Castellaneta . Ti presento Le Grotte di Sileno .

Visita a Gioia del Colle: un itinerario

Un breve itinerario nel centro storico di Gioia del Colle alla scoperta dei suoi vicoli, delle sue corti e dello stretto legame con lo Stupor Mundi Read in English Sono sempre stata dell’idea che non sia necessario fare grandi viaggi per definirsi “viaggiatore” o per fare grandi scoperte. Anzi, spesso succede che proprio restando nei pressi di casa ci si stupisca di quello che si incontra.  La vita di tutti i giorni ci fa dimenticare che intorno a noi c’è tanto da scoprire e da imparare e di tanto in tanto è buona cosa avventurarsi con gli occhi di un turista in luoghi che “conosciamo”. Sono passata per  Gioia del Colle  miriadi di volte lungo il tragitto per raggiungere Bari da quando frequentavo l’università fino ad oggi e solo poco tempo fa sono riuscita a visitarla e dare un nome a quei monumenti che vedevo dalla strada. E pensare che dista solo mezz’ora di auto da casa.